Alla fine degli anni 1870, pur essendo Bahá’u’lláh ancora prigioniero, Gli fu concessa la libertà di uscire dalle mura della città e ai Suoi seguaci fu permesso di incontrarLo relativamente in pace. Nell’aprile del 1890, il professor Edward Granville Browne dell’Università di Cambridge Lo incontrò nella Magione nei pressi di ‘Akká dove Si era sistemato.
Browne scrisse del loro incontro: «Non potrò mai dimenticare il volto di colui che stavo fissando, per quanto mi sia impossibile descriverlo. Quegli occhi penetranti sembravano leggere nel fondo dell’anima; sulla sua ampia fronte troneggiavano possanza ed autorità... Non v’era certo alcun bisogno di chiedere alla presenza di chi mi trovassi, mentre mi inchinavo, dinanzi a colui che è oggetto di devozione ed amore tali che i re possono invidiare e gli imperatori sospirare invano!».
Bahá’u’lláh trapassò il 29 maggio 1892. Nel Suo testamento, nominò ‘Abdu’l-Bahá Suo successore e Capo della Fede bahá’í: era la prima volta nella storia che il Fondatore di una religione mondiale nominava il proprio successore in un inconfutabile testo scritto. Questa scelta di un successore è un provvedimento centrale di quello che è conosciuto come il “Patto di Bahá’u’lláh”, un elemento che permette alla comunità bahá’í di restare unita per tutti i tempi.